La dermatofitosi, nei cani e nei gatti, è una frequente malattia fungina superficiale della pelle. Risulta rilevante in quanto è contagiosa, infettiva e può essere trasmessa alle persone.
Nelle specie canina e felina, i tre funghi causativi più comuni di dermatofitosi sono: Microsporum canis, Microsporum gypseum e Trichophyton mentagrophytes.
La dermatofitosi viene diagnosticata utilizzando diversi test diagnostici complementari, tra cui la lampada di Woods e l’esame diretto per rilevare l’infezione attiva dei peli, la coltura dei dermatofiti per mezzo della tecnica dello spazzolino che porta a diagnosticare le specie fungine coinvolte e monitorare la risposta alla terapia e l’esame istopatologico con speciali colorazioni per funghi nel caso di noduli o infezioni atipiche.
La lampada di Wood e l’esame diretto hanno un alto tasso di risultati falsi negativi e falsi positivi. Solo il 50% di M. canis sono rilevabili con la lampada di Wood e altri dermatofiti non presentano alcuna fluorescenza.
L’esame microscopico diretto non è un test sensibile perché le spore sono spesso difficili da vedere e può anche mancare di specificità a causa della presenza di funghi saprofiti lungo il fusto del pelo. I risultati falsi positivi e falsi negativi sono più comunemente dovuti ad attrezzature inadeguate, mancanza di ingrandimento, mancanza di idoneità del paziente, scarsa tecnica o mancanza di esperienza.
La coltura di dermatofiti è un test molto sensibile e consente l’identificazione delle specie. Tuttavia, la coltura fungina richiede conoscenze specialistiche per una corretta valutazione. Inoltre, la coltivazione dei funghi può richiedere fino a 40 giorni.
I test diagnostici molecolari forniscono una rilevazione rapida, sensibile e specifica dei dermatofiti.
Il pannello rileva Microsporum spp. e Trichophyton spp. utilizzando i test PCR ed ha una sensibilità superiore al 95% ed una specificità del 99%.
Un test PCR positivo può essere il risultato di una infezione attiva, della semplice presenza del fomite o di organismi fungini non vitali derivanti da un’infezione trattata con successo. Non ci sono prove che la PCR sia influenzata da un trattamento sistemico.
Gli esiti falsi negativi sono molto rari e possono verificarsi a causa di tecniche di campionamento non ottimizzate o nel caso in cui non venga utilizzato un marker per dermatofiti corretto, dato che molte infezioni nei cani sono dovute a patogeni diversi da M. canis.
Il test PCR per dermotofiti fornisce un esito entro 2-4 giorni lavorativi (contro la tempistica di 1-3 settimane utilizzando colture fungine convenzionali).
I campioni richiesti sono:
peli provvisti di follicolo pilifero, raschiati e squame cutanei.
Tutti i risultati positivi saranno automaticamente seguiti da una PCR di differenziazione. Questo renderà possibile l’identificazione dei dermatofiti più comuni, tra cui: Microsporum canis, M. gypseum, M. persicolor, Arthroderma benhamiae, Trichophyton mentagrophytes, T. equinum e T. Verrucosum.