L’uomo ha deciso di convivere con cane e gatto inizialmente per motivazioni utilitaristiche ma successivamente anche per compagnia e dedizione.
Questa convivenza, per svolgersi al meglio per entrambi, deve essere affrontata con coscienza e conoscenze precise.
> MAGGIORI DIFFICOLTÀ
Capire gli atteggiamenti del nostro animale e fargli capire le nostre intenzioni.
> COME CI AIUTA IL MOMENTO DEL PASTO NELLA NOSTRA QUOTIDIANITÀ?
Il momento del pasto rappresenta un’ottima occasione di dialogo, conoscenza reciproca, una base comunicativa da non sottovalutare anche se la finalità primaria rimane quella della perfetta salute del nostro pet.
È un’occasione per responsabilizzare i bambini, sempre sotto la supervisione degli adulti. È un momento molto gratificante per le persone anziane.
È un’occasione per ribadire e ripassare le regole di base dell’educazione alimentare.
> LE REGOLE DI BASE DELL’ALIMENTAZIONE
Mettere a disposizione alimenti di ottima qualità (alimentazione casalinga – con il supporto di un veterinario nutrizionista – o industriale – ma sapendo comprendere e valutare l’etichetta) e in quantità sufficiente (chiedendo al medico veterinario di fiducia / nutrizionista per conoscere le esigenze del singolo animale).
Non considerare il nostro animale “quasi come noi persone”.
Purtroppo le statistiche in merito alle patologie di origine alimentare rimandano una NON corretta nutrizione degli animali da parte di molti proprietari e purtroppo gli effetti di ciò possono non essere immediati.
> EFFETTI DI UNA NON CORRETTA NUTRIZIONE DEI NOSTRI PET
OBESITÀ: non ci accorgiamo di questa condizione del nostro animale perché lo vediamo quotidianamente e quindi il nostro occhio “si abitua” gradualmente al suo aumento di peso. Ne conseguono pigrizia, affaticabilità, problemi di costipazioni, problemi cutanei, artriti, problemi cardiaci.
DOLORE: artrosi, artriti, patologie conseguenti a eccesso di vit. A nel gatto, nefriti per eccesso di proteine, osteodistrofie (difettosa formazione del tessuto osseo) per squilibri minerali nell’alimentazione dei cuccioli.
Tutto questo porta ad alterazioni comportamentali anche gravi/pericolose: il dolore per esempio può portare ad episodi di aggressività improvvisi, senza preavviso e apparentemente senza causa.
> UNA CORRELAZIONE DIRETTA TRA ALIMENTAZIONE E COMPORTAMENTO
>> può esere data dalla presenza/assenza di alcune sostanze:
- carenza di vit. B1 (cotture ad alte temperature senza supplementazione successiva): depressione, scarso appetito, turbe dell’orientamento
- carenza di triptofano (razioni squilibrate) con conseguente abbassamento dei livelli di serotonina che normalmente inibisce il centro dell’aggressività
- carenza di colina: diminuita risposta agli stimoli e capacità di memorizzazione (importante soprattutto nei cani da lavoro)
>> e anche, non meno importante, dalla modalità di somministrazione del cibo:
- numero dei pasti:
- solitamente 2
- io ne consiglio 3: così rispecchiamo le nostre abitudini, da un punto di vista sociale è un aiuto a condividere questo momento che aiuta a far sentire tutti parte dello stesso gruppo
- piccoli e frequenti in casi particolari (obesità, cani che lavorano, cani di grossa taglia per prevenire la torsione dello stomaco)
- 1: avremo un lungo periodo di digiuno quotidiano e di conseguenza una manifestazione di “tensione da fame” che si ripercuote troppo spesso in turbe comportamentali.
- i pasti andrebbero dati possibilmente sempre alla stessa ora per rispettare l’orologio biologico e il carattere abitudinario dei nostri pet.
> TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA DAL CANE
Non dimentichiamoci che l’alimentazione deve variare a seconda dello stile di vita del nostro pet, della sua attività.
> Cani con maggiori/specifici fabbisogni:
- che lavorano a livello fisico (da slitta per esempio)
- che lavorano a livello psichico (cani per ciechi, antidroga)
- che lavorano a livello fisico e psichico (da caccia)
Un’attività muscolare richiede un maggior apporto calorico, ma bisogna anche valutare una concentrazione della razione con un aumento dei tenori in proteine, grassi e altri elementi nutritivi.
Un’attività psichica richiede specifici integratori.
> Negli ultimi periodi si studia molto il microbioma/microbiota anche negli animali d’affezione. Gli squilibri di questo si ripercuotono sulla corretta funzionalità dell’organismo in generale, sul sistema immunitario e anche sul comportamento.
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Conosciamo tutti il detto: “Mens sana in corpore sano“, giusto?
Per avere un corpo sano dobbiamo partire dalle basi: alimentazione corretta prima di tutto e movimento all’aria aperta.
Il consiglio quindi è quello di PREVENIRE!
Poniamo attenzione fin da subito a cosa, come, quanto e quando somministriamo a livello alimentare al nostro cane per evitare spiacevoli conseguenze in futuro, sia dal punto di vista della salute fisica che, altrettanto importante, comportamentale del nostro amato compagno!
Dott.ssa Deborah Fratucello