Il tanto amato / odiato / incompreso trasportino o kennel.
NO perché il mio cane non lo voglio mettere in gabbia.
SI perché quando lo lascio solo a casa e durante la notte lo chiudo dentro e non combina danni.
Vi racconto prima la mia esperienza personale.
Ho usato sin da subito il kennel con Zago, il mio cane, 13 anni fa. Appena preso dall’allevatore dovevamo fare un viaggio di 3 ore per tornare a casa, volevo che si sentisse protetto e al sicuro e che non si facesse del male. Mi sono messa il trasportino aperto sulle ginocchia e accarezzavo il nuovo membro della famiglia. All’interno del trasportino avevo messo una copertina e avevo provveduto a spruzzare il DAP (ora ADAPTIL), un aiuto per lui, per sentirsi meno scombussolato grazie ai feromoni che gli avrebbero richiamato le belle sensazioni dell’avere vicino la sua mamma.
Sinceramente né Zago né io abbiamo mai vissuto il kennel come una gabbia. Lo consideriamo un luogo sicuro, un rifugio in macchina, quando siamo a casa di amici con altri cani/bambini, quando andiamo al ristorante e c’è troppa confusione. La porta non deve essere per forza sempre chiusa.
Non ho mai pensato di considerarlo una scappatoia per evitare che Zago facesse dei danni in casa: chiudercelo per delle ore, assolutamente no. Giustamente, anche quando affrontiamo un viaggio in macchina con il cane viene consigliato di fermarsi ogni ora/ora e mezza, quindi perché pensare a chiudere il mio cane dentro ad una gabbia (perché è questo che diventerebbe) per ore e ore e ore?
Perché usare il trasportino?
- Perché viaggiare in macchina sarà più sicuro.
In caso di incidente il cane non rischierà di essere schiacciato (o correrà meno rischi – chiaramente è consigliato di chiudere il kennel in questi casi) .
Se dovessimo avere bisogno di soccorsi, nessuno avrebbe paura ad avvicinarsi a noi (un cane libero in questi casi può avere reazioni inaspettate, i nostri soccorritori potrebbero avere paura dei cani).
- Perché in situazioni come ho descritto sopra (a casa di amici o al ristorante), fornire un luogo protetto nel quale il cane si possa rilassare senza preoccuparsi di quello che gli può succedere intorno è fondamentale.
Noi siamo la figura di riferimento per il nostro cane, dobbiamo prevenire i suoi bisogni e le sue esigenze. Se in particolari situazioni non ci accorgiamo del disagio del nostro amico e non abbiamo nemmeno pensato di preparargli “una via d’uscita”, dovrà arrangiarsi. “Come spesso succede” penserà lui.
Ma veniamo alla parte pratica!
- Come scegliere il modello giusto?
Il trasportino non deve essere né troppo grande né troppo piccolo, il cane deve riuscire a stare seduto, sulle 4 zampe e a girarsi su se stesso. Solo così si potrà sentire protetto durante la sua permanenza all’interno del kennel. Meglio scegliere il modello che si scoperchia, più comodo da pulire e più utile nel periodo di training.
- Come possiamo portare i nostri cani ad “amare” il kennel? Come convinciamo, sia il cane che noi stessi, che il trasportino è un riparo, temporaneo, sicuro e tranquillo?
Io consiglio di iniziare facendo prendere confidenza al cane con questo nuovo oggetto. Possiamo usare bocconcini, giochini o semplicemente il nostro corpo/la nostra gestualità, dipende dal rapporto che abbiamo con il nostro compagno.
Partiamo naturalmente con il trasportino scoperchiato, possibilmente all’inizio non facciamoci vedere mentre armeggiamo “con questo immenso contenitore che fa paura“.
Possiamo poi sfruttare le ciotole di acqua e cibo: prima magari mettiamole vicino all’apertura e in un secondo momento in fondo al trasportino.
Ci accorgeremo di quanto anche piccoli accorgimenti possano aiutare molto il cane (lui non vede come noi, non capisce quello che diciamo, non capisce il senso di quello che stiamo facendo): ai loro occhi alle volte sembriamo veramente degli alieni!
Bene, quando vedremo che il nostro cane è tranquillo in questa fase, passiamo alla fase successiva: montiamo la parte superiore del trasportino e ripartiamo. Per il cane ora l’oggetto sarà quasi di nuovo sconosciuto, quindi dovrà nuovamente prendervi confidenza: ottimo qualche esercizio che il cane sa già fare, per esempio “Aspetta, metto un giochino dentro… ok, puoi andarlo a prendere! Bravo cane!”
Ripeteremo gli esercizi aggiungendo la porta del kennel, con attenzione arriveremo a chiuderla per qualche secondo, lodando tantissimo il cane e il suo coraggio (senza eccitarlo con gridolini ma con un tono calmo, tranquillo ma felice).
Poco alla volta, con l’aiuto di qualche bocconcino, un kong o un gioco commestibile, prolungheremo la permanenza del nostro cane all’interno del trasportino e saremo pronti per affrontare le più diverse situazioni insieme!
Prendo spunto da una richiesta ricevuta su Facebook: “… vogliamo cominciare ad utilizzare il kennel per quando lasciamo il nostro cane a casa. Quando è solo distrugge di tutto. Siamo andati anche dal veterinario perché si mangia di tutto, anche oggetti pericolosi… consigli?”
Troppo spesso il kennel viene consigliato per tutta la notte o per le lunghe ore di solitudine diurne.
Rimango sempre sorpresa da come da una parte si considerino i cani degli esseri speciali, capaci di donare infinito amore, indispensabili in attività di ricerca, salvataggio e pet therapy e contemporaneamente si considerino gli stessi soggetti incapaci di adattarsi ad alcuni aspetti della nostra vita quotidiana e, come in questo caso, gli si costringa a rimanere chiusi per ore all’interno di un contenitore ripetendosi che: “Tanto non soffre, è la sua cuccia, è per il suo bene, guarda come ci entra volentieri.”
Qui la mia prima risposta, non certo esaustiva.
Come veterinario che si occupa di comportamento animale consiglio sempre di consultare un collega.
Se da una parte è normale che un cucciolone si comporti così (distrugge, addenta di tutto), dall’altra parte va capito perché: se non vengono soddisfatti i suoi bisogni primari (svago, esercizio fisico e mentale, etc.) è normale che faccia danni. Non sono dispetti o capricci. Molto probabilmente il cane non ha nemmeno null’altro da addentare quando è solo.
Ricorrere al kennel in questi casi è come quando i genitori parcheggiano i bimbi nel box o simili piuttosto che preparare per loro uno spazio in casa protetto e sicuro.
Ma così cani e bimbi non imparano a vivere, vengono semplicemente limitati e il problema non viene risolto, vi si mette solamente una pezza sopra.
Il kennel usiamolo per la sicurezza del cane quando è in macchina. Per i ristoranti che storcono il naso quando gli diciamo che abbiamo con noi il nostro cane.
Il tempo che dovremmo impiegare ad insegnare al nostro cane a stare in un kennel lo potremo dedicare a preparare uno spazio sicuro per lui in casa.
Dott.ssa Deborah Fratucello