Il proprietario di un Haflinger castrone di 7 anni di età, ha riferito che il suo cavallo soffre di prurito da circa 2 anni e mezzo. Questo prurito ha portato ad evidenti escoriazioni sulla criniera, nella zona della coda ed anche sulla groppa. Indagando sulla stagionalità del prurito, è stato dichiarato dal proprietario che questo è presente tutto l’anno. Tuttavia risulta un significativo peggioramento nella stagione calda e comunque non scompare mai totalmente nemmeno in inverno. Alla domanda se fosse comparso prima il prurito o fossero iniziate prima le escoriazioni, il proprietario ha risposto senza indugi: il prurito è stato osservato per primo. Né gli uomini né altri cavalli che erano venuti in contatto diretto con l’animale colpito hanno mostrato lesioni. Il cavallo è stato tenuto in stabulazione libera perenne insieme ad altri 4 cavalli. La lettiera consisteva principalmente di paglia. Il cibo che veniva fornito d’estate era erba, d’inverno fieno. I blocchi di sale venivano lasciati ad libitum agli animali e non venivano dati concentrati.
All’esame clinico si sono potute rilevare le escoriazioni nelle regioni sopracitate. La diagnosi clinica è stata indirizzata, basandosi sull’anamnesi (comparsa prima del prurito, durante tutto l’anno, con esacerbazione stagionale), chiaramente verso processo allergico. È stata eseguita ed inviata al laboratorio per ulteriori analisi, un citologia per impronta, prelevata da sotto una crosta. Il referto del laboratorio di questa citologia ha confermato la presenza di una infezione batterica (secondaria) con cocchi intracellulari (fagocitati) all’interno dei neutrofili. A livello terapeutico si è consigliato uno shampoo contenente clorexidina. Ugualmente è stato programmato un test sierologico allergologico per allergeni ambientali. È stato nuovamente chiesto se fosse stato prescritto o utilizzato dal proprietario stesso del cortisone nelle ultime settimane o mesi dato che in questo caso, a seconda della formulazione utilizzata, si sarebbe dovuto rispettare un periodo di attesa per eseguire il test allergologico fino a tre mesi. Il test allergologico comprendente allergeni stagionali (polline di diverse erbacee, graminacee e alberi), allergeni annuali (muffe e acari degli alimenti e della polvere) e insetti, ha mostrato una sensibilizzazione a vari pollini, acari e insetti, correlando perfettamente la comparsa di questi allergeni con l’insorgenza dei sintomi nel cavallo. Pertanto si è deciso di prescrivere all’animale una immunoterapia allergene-specifica (iposensibilizzazione, ASIT). Già durante l’estate seguente i sintomi risultavano chiaramente meno evidenti, addirittura quasi completamente scomparsi durante l’inverno. L’estate ancora seguente, solamente nel momento in cui quasi tutti gli allergeni a cui il cavallo aveva risposto positivamente erano presenti nell’ambiente, si è assistito ad una breve fase sintomatica che comunque si è rivelata molto più breve rispetto a prima dell’inizio della somministrazione della ASIT.