Prepariamo la cavalla vuota alla stagione di monta successiva
Finita la stagione di monta, l’ attività del veterinario che si occupa di riproduzione equina si focalizza sulla gestione delle cavalle rimaste vuote.
Infatti, se una cavalla non resta gravida con una corretta gestione riproduttiva e l’ utilizzo di seme di buona qualità, l’ esperienza suggerisce di procedere con degli accertamenti riguardanti l’ apparato riproduttore femminile prima di pianificare una ulteriore stagione di accoppiamenti, per ottimizzare al massimo le risorse impiegate all’ ottenimento di una gravidanza per l’ anno seguente.
Tra le metodiche utilizzabili a questo proposito ricordiamo, in ordine di approfondimento diagnostico:
- ecografia dell’ apparato genitale e ispezione dei genitali esterni
- tampone uterino
- esame citologico da tampone, brush o flushing a piccolo volume
- biopsia uterina
- endoscopia uterina
Per il clinico operante sul campo la valutazione dello stato generale del soggetto, l’ ispezione dei genitali esterni e l’ ecografia dell’ apparato riproduttore costituiscono il punto di partenza, a cui segue solitamente un tampone uterino con esame citologico. Nei casi in cui l’ anamnesi suggerisca un problema più complesso, come per esempio un aborto o un riassorbimento o una cavalla anziana (con più di 15 anni) che non abbia mai partorito o sia rimasta vuota nei 2 anni precedenti, sono sicuramente indicate una biopsia uterina o una endoscopia.
Tampone uterino
Dopo aver verificato la condizione di estro della fattrice, requisito necessario per permettere l’effettuazione di un corretto tampone uterino (in quanto la cervice deve essere pervia e la mucosa uterina edematosa per permettere al tampone di recuperare eventuali agenti patogeni), si introduce il tampone stesso in modo da toccare la mucosa uterina e poi lo si immerge in un terreno di coltura tipo Amies che protegge dalla luce; questo va spedito entro 24 ore al laboratorio che provvederà alla sua semina su terreno adatto alla diagnostica dell’apparato riproduttivo.
I principali patogeni che si trovano nell’ utero delle cavalle sono:
Pseudomonas Aeruginosa, Klebsiella Pneumoniae, Streptococcus Zooep., Escherichia Coli, Taylorella Equigenitalis, Staphylococcus spp., Corynebacterium spp., Proteus spp., Pasteurella spp., Lieviti
Alcuni microrganismi sono francamente patogeni, di altri invece si valuta l’entità della contaminazione o la velocità di crescita dopo la semina.
Bisogna affidarsi dunque ad un laboratorio veterinario di comprovata esperienza, in quanto l’ utero non è sterile e la crescita batterica va sempre interpretata.
Si consiglia di affiancare al tampone sempre un esame citologico per la valutazione della presenza di cellule infiammatorie che saranno di ausilio nella eventuale decisione di procedere con una terapia, anche quando magari il tampone non abbia dato chiare indicazioni di infezione batterica in atto.
Questo esame è effettuabile sia con un secondo tampone che con “citobrushes” appositamente pensati per le vie genitali della fattrice o ancora tramite la tecnica del “flushing uterino a piccoli volumi”: il liquido di lavaggio viene lasciato sedimentare, successivamente le popolazioni cellulari così recuperate vengono strisciate su vetrino, lasciate asciugare e poi inviate al laboratorio per la colorazione e la lettura.
Di solito si valuta la presenza di cellule della serie bianca come linfociti o granulociti, ma di ausilio diagnostico sono anche la presenza di muco, globuli rossi e ife fungine o lieviti.
LABOKLIN a questo proposito ti offre un servizio di batteriologia /micologia diagnostica dell’apparato riproduttivo di qualità ed esperienza, con possibilità di affiancare un esteso antibiogramma / antimicogramma o un citologico e di richiedere consulenze mirate. Costi e tempistiche di refertazione sono molto vantaggiosi, contattaci per avere più informazioni!
RIF. S.W. RICKETTS “EQUINE REPRODUCTION” chp 27-28.
La biopsia uterina: un valido strumento diagnostico
Quando il tampone e la citologia non danno informazioni diagnostiche utili per il trattamento delle cavalle / delproblema, l’ esame istologico di campioni ottenuti tramite biopsia cieca o guidata via endoscopio della mucosa uterina può permetterci di rilevare le anomalie che impediscono un corretto istaurarsi della gravidanza.
Oltre ai processi infiammatori ed alle infezioni superficiali infatti, esistono dei processi degenerativi (fibrosi) o delle anomalie vascolari (angiosi) od epiteliali (iperplasie) a carico dell’ endometrio che difficilmente possono essere diagnosticate se non con un esame istologico appropriato. Con una apposita pinza a cestello infatti si passa la cervice (non è necessario che la fattrice sia in estro per effettuare questo prelievo) e si asporta una piccola quantità di mucosa uterina, meglio in tre punti, corpo – corno destro – corno sinistro; dopo aver posto questi prelievi in formalina al 5-10% si può inviare il tutto al laboratorio per la lettura.
Oltre al prelievo bioptico è anche possibile effettuare, nella medesima occasione, prima di immergere il pezzo istologico nel liquido di trasporto scelto, un tampone superficiale e in profondità in modo da avere un quadro il più esaustivo possibile della situazione endometriale del soggetto in esame.
A questo proposito LABOKLIN offre un servizio di microbiologia-istologia endometriale molto accurato con la categorizzazione di Kenney/Schoon (grado I-IIa-IIb-III) che permette di valutare oltre alle modificazioni mucosali riscontrate e alle opzioni terapeutiche possibili, anche la probabilità % della fattrice di portare a termine con successo una gravidanza (expected foaling rate).
Anche la scelta dell’ antibiogramma per il trattamento di eventuali infezioni è fatta tenendo conto della utilizzabilità degli antibiotici prescelti per la terapia endouterina, diversamente si consiglia la terapia sistemica qualora esistano dati a questo proposito nella letteratura scientifica.