L’idea di alimentare cani e gatti con cibi crudi è stata sviluppata agli inizi degli anni 90 da un veterinario australiano. L’acronimo BARF sta per Biologically Appropriate Raw Food (alimento crudo biologicamente appropriato).
I motivi principali menzionati dai proprietari che li portano a somministrare una dieta BARF ai propri cani sono sicuramente l’utilizzo di una “alimentazione sana”, il desiderio che il proprio animale venga alimentato come i predecessori selvatici, una diffidenza nei confronti dell’alimentazione industriale e la necessità di evitare alimenti soggettivamente non tollerabili.
Le razioni BARF sono per lo più facilmente digeribili, per questo motivo la quantità di feci emesse è inferiore e la loro qualità molto buona.
Alimentare con dieta BARF comporta tuttavia alcuni rischi, dei quali è importante che i proprietari siano consapevoli:
- rischio igienico e conseguente rischio infettivo: virus, batteri, protozoi e vermi giocano un ruolo importante nella salute dell’animale e dell’uomo e possono essere veicolati dagli alimenti in situazioni igieniche inappropriate;
- composizione delle razioni: molte ricerche dimostrano che una gran parte delle razioni somministrate secondo la dieta BARF non è appropriatamente equilibrata e/ o non è adatta per l’animale a cui viene somministrata. l rischio di un’errata somministrazione di sostanze alimentari è un aspetto importante. Uno dei problemi più frequenti è relativo all’equilibrio del rapporto calcio/fosforo nella razione e alla sufficiente somministrazione di vitamine, minerali e oligoalimenti.
Un esame sul siero (grazie al nostro profilo BARF) può chiarire in anticipo se un animale può essere alimentato con una dieta BARF. Permette anche di individuare, negli animali alimentati con dieta BARF, eventuali errori di alimentazione, se questi sono presenti già da lungo tempo oppure se sono problemi importanti. Questi errori si verificano spesso prima ancora che compaiano problemi di salute nel soggetto.
Molto importante: la composizione della dieta dovrebbe essere controllata tramite un calcolo della razione bilanciato, affinché non insorgano errori alimentari. Si dovrebbe eseguire un regolare controllo delle feci per valutare l’eventuale presenza di agenti patogeni che possono essere eliminati senza che l’animale presenti sintomatologia. In questo modo è anche possibile tenere sotto controllo il pericolo di infezioni trasmesse alle persone che condividono l’ambiente in cui vive l’animale.